venerdì 24 maggio 2024

ICAMPI FLEGREI


 I Campi Flegrei, una area vulcanica situata nella regione della Campania in Italia, a nord-ovest della città di Napoli,questa  vasta caldera vulcanica è nota per il fenomeno del bradisismo, che comporta un sollevamento e abbassamento periodico del suolo a causa della risalita di fluidi magmatici La storia eruttiva dei Campi Flegrei è lunga e complessa, con attività che risalgono a 60-80 mila anni fa. La caldera che osserviamo oggi ha un diametro di circa 12 km, originata da una serie di eruzioni che hanno plasmato il paesaggio. La pericolosità dei Campi Flegrei non deve essere sottovalutata. Gli eventi bradisismici recenti e l'aumento dell'attività sismica hanno riacceso l'attenzione sulla possibilità di un'eruzione.La Protezione Civile italiana ha elaborato piani di emergenza per gestire il rischio vulcanico, suddividendo il territorio in zone rosse e gialle, in base al livello di rischio. In caso di allarme, le aree più a rischio verranno evacuate con priorità. È fondamentale che la popolazione sia informata e preparata ad agire secondo le direttive delle autorità .L'area è costantemente monitorata dagli scienzati attraverso un sistema di monitoraggio multiparametrico continuo, per rilevare qualsiasi segnale che possa indicare un aumento del rischio eruttivo. La comunità scientifica lavora incessantemente per comprendere meglio i meccanismi che regolano l'attività di questo supervulcano per migliorare i modelli di previsione e salvaguardare la sicurezza dei suoi abitanti e dei visitatori  che deve essere considerata una priorità assoluta. 

venerdì 2 febbraio 2024

LE ISOLE DI PLASTICA

Le isole di plastica non sono altro che grandi accumuli di rifiuti plastici che galleggiano negli oceani,questi rifiuti provengono dall'uso eccessivo di prodotti monouso e  dalla mancanza del loro riciclaggio da cui l'abbandono nelle discariche o nell'ambiente, sconsiderata abitudine umana.Alcuni rifiuti raggiungono il mare attraverso i fiumi o trasportati dal  vento, mentre altri vengono scaricati direttamente dalle navi o dalle piattaforme petrolifere.Finiti in acqua, i rifiuti plastici sono trasportati dalle correnti marine e si aggregano in  quelle zone dove le correnti si incontrano, formando   appunto delle vere e proprie isole di dimensioni variabili, da alcuni chilometri quadrati a milioni di chilometri quadrati. L'impatto sull'ecosistema ha notevoli aspetti  in particolare rappresentano una vera e propria minaccia per la salute di esseri umani ed animali in quanto la plastica assorbe sostanze tossiche come i metalli pesanti, i pesticidi e i PCB, che possono contaminare la catena alimentare marina. fino a raggiungere l'umo .Gli animali marini, non solo i pesci, ma anche le tartarughe, gli uccelli e i mammiferi, possono ingerire pezzi di plastica o rimanerne intrappolati subendo danni fisici o morte. Si stima che ogni anno  a causa dell'inquinamento da plastica muoiono alcune centinaia di migliaia di uccelli marini e  mammiferi marini , Anche gli esseri umani sono esposti ai rischi derivanti dalle isole di plastica, sia direttamente che indirettamente consumando cibi contaminati.L'inquinamento da plastica è un problema globale che richiede soluzioni coordinate dai governi al fine di ridurne la produzione ed il consumo migliorando altresì la gestione dei rifiuti promuovendone il riciclaggio. 



giovedì 1 febbraio 2024

Le microplastiche

Le microplastiche si producono per lo sfaldamento e la degradazione dei prodotti plastici ,sono dei piccoli frammenti che proprio per la loro consistenza rappresentano un grave pericolo per l'ambiente e la salute umana, in quanto possono essere ingerite dagli organismi acquatici e accumularsi nella catena alimentare, trasportando con sé sostanze tossiche, senza contare che spesso vengono inserite dalla industria in molti prodotti d'uso comune.Le microplastiche alterano il funzionamento degli ecosistemi, influenzando la biodiversità e il clima. Per ridurre l'impatto deleterio delle microplastiche sull'ecosistema è necessario adottare misure di prevenzione, limitando l'uso della plastica monouso, favorire il riciclo e la raccolta differenziata, e sensibilizzare i consumatori sui rischi associati a questo inquinante.


lunedì 29 gennaio 2024

ANIMALI DA SALVARE

 


Si fa sempre più allarmante il fenomeno degli animali in via di estinzione ,ciò  rappresenta  una grave minaccia per la biodiversità del nostro pianeta. Alcune delle cause principali di questo fenomeno sono la distruzione degli habitat naturali, il bracconaggio, il cambiamento climatico e l'inquinamento. Tra le specie più a rischio il Panda gigante, il Rinoceronte bianco, il Gorilla di montagna e la Tigre siberiana. Per salvare questi animali, è necessario adottare misure urgenti a livello globale, come la protezione delle aree protette, la lotta al commercio illegale di fauna selvatica e la sensibilizzazione dell'opinione pubblica. Secondo la Lista rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, il 28% delle specie animali esistenti è a rischio di estinzione se non interveniamo presto, potremmo perdere per sempre alcune delle creature più straordinarie del nostro pianeta.Tra le quali il rischio è più serio vi sono il Vaquita o Focena del Golfo di California il cetaceo più piccolo e più raro del mondo, con meno di 20 esemplari rimasti,la sua principale minaccia sono le reti da pesca illegali che lo intrappolano e lo uccidono,il Tigre il felino più grande e più potente del mondo, ma anche uno dei più braccati per la sua pelliccia e le sue parti del corpo usate nella medicina tradizionale asiatica,si stima che ne rimangano solo 3.900 esemplari in natura, il Gatto selvatico,un piccolo felino che vive in Europa e Asia, ma che è quasi scomparso in Italia a causa della perdita di habitat, della caccia e dell'ibridazione con i gatti domestici,il Panda gigante, simbolo del WWF e della conservazione della natura che vive nelle foreste montane della Cina, dove si nutre principalmente di bambù,grazie agli sforzi di protezione degli ultimi anni, la sua popolazione è aumentata a circa 1.800 esemplari, ma rimane vulnerabile alla frammentazione degli habitat e al bracconaggio, il Rinoceronte di cui esistono cinque specie  nel mondo, tutte minacciate dall'estinzione,la situazione più critica è quella del Rinoceronte di Giava, di cui ne sopravvivono solo 72 in una riserva naturale in Indonesia,la principale causa del loro declino è il bracconaggio per il loro corno, considerato una panacea nella medicina tradizionale asiatica.Questi sono solo alcuni degli animali in via di estinzione nel mondo, ma ce ne sono molti altri che meritano la nostra attenzione e il nostro aiuto. Per saperne di più e scoprire come si può contribuire a salvare queste specie, si possono visitare i siti del WWF Italia dove si trovano utili informazioni, petizioni e progetti per la difesa della biodiversità.




sabato 20 gennaio 2024

BASTA VIOLENZA SU ANIMALI

A seguito dei numerosi episodi di violenza ed uccisione di animali che si sono susseguiti ad inizio 2024 la LAV, Lega Anti Vivisezione.ha indetto una petizione al fine di caldeggiare nei confronti del Parlamento e del Ministro della Giustizia l'approvazione di una legge che inasprisca le pene relative al maltrattamento di animali.

Non si può che supportare tale meritevole iniziativa dopo avere avuto  notizia dei casi che certamente hanno suscitato lo sdegno di centinai di migliaia di concittadini,ricordiamo il caso del cane Aron,bruciato vivo dal suo padrone,del gatto scuoiato vivo,della capretta uccisa a calci per puro malsano divertimento e non possiano dimenticare le immagini del gatto spinto a calci in una vasca e poi annegato.

Vi è da chiedersi,il perchè di tanta crudeltà ,specie tra i giovani,forse l'esibizionismo sfrenato e senza regole che imperversa sui "Social"?  



venerdì 2 giugno 2023

LA GREEN ECONOMY

 

Se ne sente parlare sempre più spesso e sta ad indicare sostanzialmente una gestione dell'economia mondiale che tenga conto non solo della produzione di beni ma anche dell'impatto che questa possa avere sull'ambiente,sforzo dei governi e della scienza è quello di perorare una gestione industriale che non interferisca sul normale evolversi dell'equilibrio naturale.

La cosiddetta Economia Verde prevede in primis il contenimento delle emissioni di anidride carbonica,ritenute la causa prima del cambiamento climatico e del surriscaldamento globale che a detta degli scienziati provocherebbe i disatri meteorologici  che sempre più spesso causano gravi danni a persone e cose,assistiamo infatti a  periodi di siccità anomali seguiti da intense piogge ed alcune volte veri e propri uragani,tutto ciò causa ingenti danni soprattutto all'agricoltura e più genericamente sofferenze a persone,animali e piante,sforzo non rimandabile  consiste quindi nel contemperare l'esigenza della produzione industriale che comunque non può essere penalizzata con l'esigenza di non arrecare danno all'ambiente.

Ad incentivare questo percorso l'ONU con il Sustainable Developement Goals si è posto una serie di obiettivi da raggiungere al fine di ristabilire un giusto equilibrio e scongiurare l'irreversibilità del cambiamento climatico,che a lungo andare potrebbe compromettere la vita stessa dell'umanità.

mercoledì 10 maggio 2023

ILRESPIRO DEL PIANETA

Anche il nostro amato pianeta Terra respira,come noi respirando immagazziniamo ossigeno ed emettiamo anidride carbonica,analogamente ma con un processo inverso la nostra terra per effetto della fotosintesi clorofilliana,immagazzina anidride carbonica ed emette ossigeno vitale per la nostra sopravvvivenza e per quella di ogni specie vivente a cui necessita.
Comunemente si pensa che le foreste siano il grande polmone della terra,ma non è proprio così infatti a fornire gran parte dell'ossigeno al pianeta è il mare per mezzo del fitoplancton,composto da organismi autotrofi, alghe unicellulari e cianobatteri,che per mezzo della radiazione solare producono ossigeno e assorbono anidride carbonica coprendo fino all'ottanta per cento dell'ossigeno del pianeta.
Anche le foreste  fanno la loro parte in quanto queste più o meno vaste estenzioni di verde ci donano  la restante parte dell'ossigeno necessario alla sopravvivenza,la foresta amazzonica è considerata la più vasta estensione di verde del pianeta che si estende per circa 6 milioni di chilometri quadrati su di un territorio ,l'Amazzonia che va dal Brasile dove è la gran parte,alla Colombia,all'Equador,al Venezuela.
Purtroppo in questi ultimi decenni la foresta è stata ed è sistematicamente aggredita con una deforestazione selvaggia al fine di sfruttarne il suolo per impiantarvi coltivazioni di Palma da olio e Caffe',con una perdita di territotio forestale pari a circa 15.000 chilometri quadrati all'anno.
Il danno provocato è immenso e se ne soffriranno gli effetti a livello planetario sicuramente fra alcuni anni,ma intanto a soffrirne direttamente ed attualmente sono tanto le popolazioni indigene che le centinaia di specie animali e vegetali che vi stanziano.
Salvare l'Amazzonia è urgente ed imprescindibile,bisogna che tutti i paesi si attivino per contrastare lo sfruttamento di questa importante risorsa della natura.

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IL PROGETTO CAMCA

 Il programma delle Nazioni Unite per l'ambiente ha avviato il progetto CAMCA (Central Asia Mountain Climate Adaptation),una iniziativa ...